Fatti coi piedi

Non tollero i live action,
non sopporto i remake e i reboot,
non digerisco gli adattamenti
fatti coi piedi.
Non capisco i sequel
fatti venti anni dopo,
raffazzonati, realizzati
con gli attori incartapecoriti
che si tengono su con gli stuzzicadenti.
Sono produzioni scadenti.
Realizzate solo per specularci.
Riciclate solo per incularci.
Non hanno senso, dissento!
A questo punto preferisco
un film anni ottanta e novanta,
impertinente e ultraviolento.
Ce ne erano d’innovativi, avoglia!
E non si facevano problemi di sorta.
Non c’era la scure della censura.
A quelle produzioni preferisco addirittura
un film in bianco e nero, e pure muto,
fatto nei primi anni del novecento.
Almeno era originale.
Al tempo ci sapevano fare.
Con budget ridicoli
facevano dei miracoli.
I fratelli Lumiere,
Chaplin o Méliès,
ce n’è da scegliere.
Al giorno d’oggi,
sono solo degli imbroglioni.
Gli interessa solo sbancare al botteghino.
A momenti scelgono attori
senza nemmeno un provino.
Non sanno più cosa inventarsi.
Non sanno reinventarsi.

"The Great Dictator" by Charlie Chaplin