Il mercato delle vacche

Signore i signori,
sono aperte le iscrizioni
sui libri paga, sulle rendicontazioni.
Si avvicinano le elezioni.
È risaputo, col cambio delle stagioni
si cambiano anche i colori,
gli ideali, i valori e le convinzioni,
senza render conto agli elettori.
Ora vengono chiamati responsabili e costruttori,
ma non sono altro che farabutti e truffatori.
I nostri cari politici sono spudorati,
sono sfacciati, sono svergognati.
Cambiano in un attimo fazione
per non perdere le poltrone.
Te li ritrovi sempre da qualche altra parte:
è aperto il mercato delle vacche!
Si scambiano casacche
con una facilità impressionante.
Cambiano schieramento
come cambia il vento, in un momento.
Dargli dei voltagabbana
equivale a paragonarli a una puttana.
Si svendono al miglior offerente,
intascano le bustarelle facendo finta di niente.
Così si creano improponibili alleanze.
Si fanno improbabili transumanze.
Farebbero di tutto per il proprio vitalizio,
vederli continuamente in TV è un supplizio.
Bisognerebbe marchiarli a fuoco
per far cessare questo gioco,
e non sarebbe cosa da poco.
Finché sarà consentito il cambio di partito,
il rimpasto sarà legalmente consentito.
L’imbroglio sarà subito lampante.
L’inciucio sarà sempre eclatante.