Cavalieri dell’Apocalisse

I quattro cavalieri galoppano, fianco a fianco, 
falciando chi si frappone tra loro e il nemico.
Mietendo vittime, annientando esistenze,
travolgendo i poveri sventurati
che si sono ritrovati sul loro cammino.

Avanzano facendo strage degli ignari passanti.
Si alzano grida di orrore, si odono gemiti di dolore,
smorfie strazianti deformano i volti in maschere
dalla raccapricciante espressione di terrore.

Poderosi fendenti e montanti
vengono dati senza la minima esitazione.
Maciullano le carcasse ambulanti,
i brandelli schizzano in ogni direzione.

Giunti al cospetto dell’orda famelica,
la loro sete di sangue non è minimamente placata,
vi si avventano con una ferocia inaudita.
Sono impregnati da un aura malefica.

Il plotone a ogni carica viene sfoltito, 
cadono sotto il peso dell’acciaio affilato.
Ogni volto viene sfigurato, ogni corpo straziato,
e, da ogni destriero, a morte calpestato.

Con un taglio chirurgico squarciano
il ventre di un povero malcapitato,
lasciandolo in un istante senza fiato.
Le sue interiora si riversano al suolo.

Un corpo fresco di decapitazione
emette l’ultimo fiotto zampillante,
trasformando il campo di battaglia
in un lago grondante, rosso sangue.

Sotto gli zoccoli i resti esplodono
come il rombo di un tuono.
Non si ode più un suono,
solo grida imploranti perdono.

I copri mutilati sono ammassati,
marciscono al sole, emanano
un pungente odore di putrefazione.
Gli avvoltoi ne banchettano,
prima che vadano in totale decomposizione.

Non scendono a patti, non hanno pietà,
si cibano delle loro anime fino a sazietà.
Se li incontri, la tua vita è nelle mani della sorte,
i loro nomi sono Guerra, Carestia, Pestilenza e Morte.

« Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. »   (Apocalisse 6, 7-8)