Misure straordinarie

Le leggi restrittive in tempo di calamità, limitano la nostra libertà, sfidano la razionalità, infrangono la normalità a cui siamo abituati, a cui ci siamo adagiati. Vengono fatte in situazioni di “emergenza”, suona già come una penitenza.

Sono dei piccoli cambiamenti, lenti ma costanti. Si usa la tecnica della gradualità: all’inizio la propongono sul telegiornale, la passano come una notizia marginale, viene detta sottovoce prima della sigla finale. Poi diventa sempre più evidente, si monitorano le reazioni della gente, finché non diventa una necessità impellente; finisce in prima pagina e con un decreto lampo, emesso a notte fonda, diventa legge, immantinente!

Legiferare diventa sinonimo di sodomizzare: prima te lo appoggiano con nonchalance, poi quando ti sei abituato, ti calano le mutande e, quando meno te lo aspetti, sei già a novanta gradi e non ti rimane che pregare. E ti ritrovi a essere sorvegliato notte e giorno da telecamere e droni spia, con Barbara D’Urso che ti aizza contro i telespettatori. Col riconoscimento facciale e i termoscanner, non puoi uscire neanche per sederti su una panchina e prendere una boccata d’aria, e, se sei fuori, devi correre a casa, non ti puoi fermare neanche se hai un crampo; se sei un runner per te non c’è più scampo. Ti ritrovi a essere tracciato costantemente, sanno come stai, cosa fai, con chi e dove stai; se fai uno starnuto, lo sa pure il Presidente, immediatamente. 

Progressivamente ti ritrovi senza più diritti né libertà, hai solo doveri e un surrogato di normalità, masticato e poi sputato. Se poi hai la sfortuna di essere segnalato come possibile contagiato, vieni emarginato, non puoi più fare la fila neanche per comprare il lubrificante al supermercato. Se infrangi la legge vieni multato, denunciato, incarcerato e marchiato come dissidente, o, più semplicemente, sparirai e di te nessuno saprà più niente. 

Intanto passano i giorni e i mesi, aspettando l’esito del tampone e, se alla fine risulti positivo, vieni barricato in casa o prelevato a forza e imprigionato in un campo di concentramento con altri infetti, a fare da cavia ai loro sordidi esperimenti, isolato dai tuoi affetti e da chi ti ruota intorno, da tutto il resto del mondo. 

Quando queste misure verranno applicate e diventeranno la quotidianità, ci ricorderemo come era la vita prima che venissero emanate? o diremo: “Ma non dire cazzate, ci sono sempre state!”

Sono pene pecuniarie, sono leggi mandatarie, sono…

Misure Straordinarie

“Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni.”  George Orwell

Origine: https://le-citazioni.it/autori/george-orwell/