Dimenticarsi di esistere

Ho bisogno di situazioni
che mi colpiscano duro, 
dritto al cervelletto,
che mi mandino al tappeto,
come un entrata ad effetto,
che mi destino dal torpore,
che mi facciano 
sobbalzare il cuore,
che mi aiutino a 
fissare i ricordi, 
ad imprimerli bene in mente,
per far sì che non tutti, 
scorrano via inutilmente. 
 
Quanto ti accorgi dello scorrere 
del tempo e quanto ti ferisce il fatto 
di non potergli correre dietro?
 
Troppo spesso i giorni 
si susseguono inesorabilmente, senza 
che si riesca a distinguerli nettamente. 
Ti risvegli e ricominci da capo
come in un circolo vizioso, 
come se la vita fosse 
un gioco a dadi truccato,
come se fossimo cavie 
che corrono sulla ruota,
come se fossimo esperimenti 
di un qualche pazzo scienziato;
la monotonia dovrebbe essere un reato.
 
Quante volte sei uscito dalla routine quotidiana
per vivere una giornata extra ordinaria, 
del tutto può accadere e del niente deve per forza succedere?
 
Perché alla fine cosa serve
vivere avventure straordinarie,
compiere imprese leggendarie,
se poi non le riesci a rievocare.
Se non riesci a rivivere 
quelle stupende sensazioni,
se non riesci ad afferrare
e a tenerti stretti 
quei momenti e
quelle emozioni.
 
Quante volte ti è capitato che una musica, 
un colore, un sapore, o un odore, riuscissero
a risvegliare qualche antica sensazione?
 
I pensieri, a volte, 
scorrono talmente velocemente
che si è in balia della corrente.
Diventano fluidi come gelatinosi,
ti sgorgano dalle orecchie,
cerchi di afferrarli, ma 
ti scivolano via dalle mani.
Altri pensieri invece sono talmente viscosi
che si impregnano alle sinapsi.
I dispiaceri che vorresti dimenticare 
sono impressi indelebilmente,
come marchiati a fuoco lentamente.
E quanti invece ricordi piacevoli 
che avresti sempre voluto mantenere vividi
e che non riesci proprio più a rammentare.
 
Quand’è l’ultima volta 
che sei riuscito a ricordare
qualcosa che pensavi ormai 
morto e sepolto da tempo?
 
Se potessi esprimere un desiderio,
vorrei, più d’ogni altra cosa, per me,
una memoria eidetica,
che mi faccia
ricordare tutto indistintamente,
e non solo quello che mi ferisce,
quello che mi colpisce,
quello che sul più bello finisce
e che d’un tratto svanisce,
tutto ciò che mi fa demoralizzare.
Vorrei leggere e istantaneamente memorizzare.
Vorrei tanto, smettere di dimenticare.
 
Se un giorno ti svegliassi e non ricordassi più niente, 
se in seguito a un trauma perdessi la memoria, in un istante, 
saresti ancora te stesso, con tutta la tua personalità, 
in tutta la tua magnifica identità?

È facile, a volte,

smettere di insistere,
smettere di sforzarsi e desistere,
è facile, più di quanto si creda…

Dimenticarsi di esistere