Vincere significa non arrendersi: il peso del singolo

Se si pensa a quanto siamo piccoli, insignificanti rispetto al resto della popolazione nel mondo che è, a sua volta, solo un granello di sabbia nell’universo sterminato, ci sentiamo quasi scomparire, svanire. Fanno di tutto per convincerci di questo, che siamo inutili, che il singolo non vale niente, che bisogna seguire la massa, lasciare che altri pensino al nostro posto e prendano le decisioni per noi, così che giorno dopo giorno ci arrendiamo alla loro triste realtà e smettiamo di combattere. Ebbene vi dico che è proprio questo uno dei più grandi errori. Il singolo non conta niente ma conta tutto, questo anche solo per il fatto che crea un precedente che magari influenzerà la visione del mondo di qualcun’altro, e questo qualcun’altro influenzerà la vita di un altro ancora e così via. Ognuno deve fare la sua parte, ognuno è il tassello di un puzzle, uniti possiamo rendere possibile l’impossibile. Non è importante quanto possano essere bizzarre, strambe e rivoluzionare le nostre idee, anche Galileo la prima volta che affermò che la terra era tonda venne deriso e preso per pazzo. Continuate per la vostra strada a testa alta. Questo non vuol dire prendere a testate i muri, ma imparare dai propri sbagli. Non è testardaggine ma perseveranza! 
Ogni volta che sbagliamo perdiamo una battaglia, ma la cosa più importante è non perdere la battaglia più importante, quella con la vita. Vincere significa non arrendersi alle asperità della vita, non mollare e continuare a rialzarsi ogni volta che si finisce al tappeto; imparare dalle proprie sconfitte, dai propri errori, diventare una persona migliore fa di noi un vincitore.

«Nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti. Così sei un vincente!»

Sylvester Stallone in “Rocky Balboa”